Giovanni Verga (1840-1922) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta italiano considerato uno dei maggiori rappresentanti del verismo letterario. Nato a Catania in una famiglia della nobiltà rurale, dopo gli studi classici, nel 1858 si trasferisce a Firenze per studiare legge. Tuttavia, la sua passione per la letteratura lo porta presto ad abbandonare gli studi e a dedicarsi alla scrittura.
Nel 1865 pubblica la sua prima raccolta di novelle, "Storia di una capinera", ispirata alle atmosfere della Sicilia, dove Verga passava le sue estati. Nel 1874 pubblica "I Malavoglia", il suo più celebre romanzo, che rappresenta il culmine del verismo letterario italiano e che ha un enorme successo di pubblico e di critica. Negli anni successivi Verga si dedica alla scrittura di numerosi altri romanzi e raccolte di novelle, come "Mastro-don Gesualdo" (1889), "Rosso Malpelo" (1883) e "Novelle rusticane" (1883). Nel 1893 si trasferisce a Milano, dove continua la sua attività letteraria e si dedica anche al teatro, scrivendo alcune delle sue opere più importanti come "Cavalleria rusticana" (1884) e "La lupa" (1901).
Verga muore a Catania nel 1922, lasciando dietro di sé un'opera che ha influenzato profondamente la letteratura italiana del Novecento. La sua scrittura, dura e realistica, ha saputo cogliere con maestria la realtà del suo tempo, raccontando le vicende di personaggi umili e diseredati della società italiana dell'epoca.
Elenco opere
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