Lei era l’amore della mia vita.
Lei era l’unica che abbracciavo con passione.
Lei sorrideva a me ed al chiaro di luna
alle feste in cui sul palco
c’eravamo solo io, lei, la mia voce, la sua musica.
Una notte di San Lorenzo,
le stelle cadenti mi portarono una strega davanti agli occhi.
Bellissimi capelli nero corvino,
sguardo magnetico,
abiti scuri e tacchi a spillo.
Fu lei, la fisarmonica, a scegliere le canzoni
ed io le eseguivo già invaghito di quella donna
Prima di conoscere i miei amici,
che danzava e cantava con me.
La stavo tradendo e lei se ne accorse.
Pagai quel tradimento che le feci
vedendo il suo cuore distruggersi
ed il suo rifiuto a suonare ancora.
“Fisarmonica mia, sono un traditore!
Ti ho tradita, amore mio, con una bellissima strega
che mi ha sedotto e mi ha buttato come uno straccio
all'’alba di ferragosto.”
Piansi lacrime di dolore
e lei si accorse che ero veramente pentito.
Riprendemmo a suonare e cantare insieme
e non l’ho più tradita, la mia amata fisarmonica.
Un uomo e la sua fisarmonica
Chiara G. Schiavini