Quando ti perdi a piedi nudi
tra nebbie di perle e brezze
volgi lo sguardo sulla mia pelle.
Grembo che da giovane fanciulla
hai ricamato con lingua celestiale
con labbra fecondi e sacri spasmi.
M’assaporerai con lacrime negli occhi
con sanguinanti labbra di madonna
e sarà giorno e sera e notte
all’unisono dolcemente.
Concedimi un ventaglio ed aria fresca
Un grappolo di saporiti fragole un succo
di cedri e mandorle.
E sarà all’orizzonte per non morire
giorno e sera e notte e palpiti a precipizio.
Di cedri e mandorle
Salvatore Messina