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Per ch’è sempre

Per ch’è sempre

Esercizio per oggi, 24.02.2013

Europa al di qua di un animale, non superi cos’hai davanti. Si vuole un ingegnere o un avvocato su come mai non c’è un tipico prodotto pubblico o, se la morte era arrivata prima di sera. Un segreto cammina, non hai fatto niente. Sarà la paura di non esprimersi correttamente per i cieli del sereno Celeste o si pensa di essere uno zombie, l’hai pagato, cosa non hai arrestato. In questo giorno in Italia viviamo lontano da cosa esiste attorno a noi, ma se non avere fosse l’unico errore, guarda se ne sarebbe già andato. A volte restiamo chiusi dal dissenso, e ancora si resta dentro. Non c’è trucco, siamo presi per estinti. Da spento non puoi muoverlo, mentre in un modo o nell'altro si può morire davvero. Resistiamo dove, come si dice in gergo, c’è pagato. I nostri errori non sembrano essere rilevati, è cosa vogliono di più: un riguardare di tredici arti assieme, che aspirano a stare sullo schermo di tutto il pubblico. Apri gli occhi e in dieci anni indietro, in dieci in avanti vedrai un falso totale in testa, dove viviamo, in centro, dove vuoi… Ecco, fammi una foto.

Ancora e sempre complessità nella sintassi, nelle articolazioni degli arti o nelle comprensioni emotive. Sembriamo sottoposti a indagine, come le nostre città quando arriveremo alla fine di domani. Una mia teorica soluzione resta la benzina nell’auto: quando c’è, cammina; altrimenti si ferma. Qui, anche in pieno centro, non ti puoi muovere liberamente. Hai mai visto in un film americano il trucco di dare i soldi alle persone? Non farlo in Italia, ci sono troppi parassiti o zombi laccati. Anche se è il contrario a volte, come devi chiudere la bocca per non confessare. Cosa credevi? Lo penserai domani o il mese prossimo in questo gennaio zero tredici. Sembra come spegnere dei fiammiferi in bocca o da quando si dorme sognando da svegli. Vedo questo popolo zombi, travolto da questo illegale.

Un bene non ha bisogno di muoversi; un rapporto ci rappresenta in due per essere vicini in modo isotropico. Saremo uniti per avere il vero bene, per capire, pagare o reagire assieme. Se vuoi salire di nuovo sulla terra, devi avere un amico chiamato il gergo, il come si fa ecco, altrimenti come vorrebbero vivessimo noi al posto loro. In un delinquente libero, un anti-istituto, o non avere lo spazio di creare una città dentro un’altra. E non si può vivere un bene senza almeno un biglietto, un ticket, cioè un motivo, una ragione per andare in giro. Si dice che ‘l mondo in fondo sarà un decaduto, ci sarà solo bisogno di un po’ d’aria subito. Sono le parole divise tra di loro, ancora dei problemi di sintassi o delle fantasie. Preferisco pensare come si cambia, come sembra cambiato in questi giorni il resto di tutto quello che era. Ecco, rimanete sempre fermi; ora vi scatto una foto… Cheese.

Si accende in alto un software alternativo, migliore di un sotto banco privato che con un tasto poi la musica. Il bene mai è un linguaggio estraneo dall’oggi, disconosci che oggi ucciderà domani. Succede ancora se ti fa piacere cosa avresti fatto nella tua piena libertà. Un nuovo intero si rinnova nella sua realtà, non solo una facciata di un errore o dei ricordi. Si devono parcellizzare le esperienze, metterle su un quadro per vedere quanto valgono, anche in modo economico. E serve lasciar stare più che resti morendo; sei già defunto. Mi sembra una società a catasta invece di catastale. Si vive, si ride, ma si perde. Chi saranno le persone intere? Come se il documento non fosse completo nella sua descrizione. Ah! Se fossero inesistenti tutte le voci in giro, si potrebbe dire anche di essere disinteressati o non statalmente classificabili. Ma il bene è adesso più della fine di tutto quel che vuoi. Le mani si piegano verso il basso per chi non vuol più niente.

Il domani sarà sacro, ma tu non c’eri, ehm, non ci sarai. D’altro canto, non ci sono leggi o religioni aggiornate a ora per questo. Lo Stato fallisce giornalmente un bene, come se qualcuno vorrebbe cancellarci l’esistenza che presente sotto, sopra o tra di noi. Ecco, era il male, ma esagera nel suo scopo, quasi sempre colpendo anche sé stesso.

Buon giorno, ti presento la mia prima colazione dei ricordi. Cosa Samsung ho comprato, cosa ci sarà scritto nei post di poi. Lavaggi anti-fascisti a cottimo da umani distratti, più lavaggi di memoria, trasformazioni di persona, d’idee in blocco. Non si è capito ancora che bene si paga. Sarà cosa hai comprato più quello che hai in tasca. E sarà finita così; ora si torna a casa, tutto qui. Poi incomincia domani, e tutti rivogliono i soldi per comprare un nuovo giorno, mentre non danno più niente di quel che prendi. Così tu invece installa il possibile. Giornali, news: nessuno viene a parlarci mai senza uno schema in bene. Davvero, il resto non lo vedevamo perché era troppo vicino.

Il non istituto, mah. Per me era un mentitore o un falso. Lui avrà una carta d’identità, degli anni vissuti di sopra, non per niente. Ma anche il perché non siamo pagati a dovere. Ti consiglio di non avere remore, non guardare prettamente la forma; si paga la verità. Ecco, però, chi è solo un gioco o un affare, non ha già finito come noi. Sarà la legge una scienza come la medicina, un calcolatore in tutto originale al posto dell’intenzione cosciente d’insultare. Sembra qualcosa che non l’aveva capito; si tra l’altro, affari suoi tipo non l’ha pagato ed è ancora lì, anche perché eri tu che non volevi più sapere o il come mai nessuno ha mai incontrato nessuno. Una pratica legale vola più in alto nel senso di costruzione. Sorridi a chi vuol farti il male con la legge. Dimmi, non hai tempo o le articolazioni stanche. Sai che sarà per sempre così; nessuno ride accanto a uno dei suoi duplicati, e non serve essere un defunto per forza.

Quanto coraggio ci vuole per arrivare a dire “anche oggi”? Tra l’altro, ho notato che era un altro bene. E chissà se per togliere la nebbia davanti all’orizzonte o per vedere il panorama sarà davvero dura. Chissà quale turbine di vento ha cacciato la volontà di procedere oggi. Troppo indietro, troppo lontano. Sembra tutto invano, se non eretico o inutile, a proseguire un discorso. Invece, ci vogliono troppi soldi, giusto? Comunque saranno rimasti tutti alla fermata del pullman; alla fine prenderanno freddo lì in quel punto. E come mai questo lavoro non si sa nemmeno s’è cominciato? Nessuno l’ha mai finito, o se finirà… forse non avremo niente di più dalla vita? Ora guarda pure la foto del professore che ti ha laureato e rifletti su quando si è fermato. Polvere e amianto non sono niente. A volte gli umani lasciano gli altri; a volte sono come frigoriferi. Pensa che il bisogno si perde col tempo, che c’è voluto per non avere più voglia. Ti capita mai di passare davanti alla tua vecchia università per dirgli quanto era vuota. Il peso reale delle cose che ingoi e il rame. Mai sentito parlare del rame? Buona giornata di lavoro a domani. Era dietro le parole; era dietro… più svelto della velocità del braccio. Non sembra la calma come ecco il futuro. Non sarà il vero quesito mai risolto. Diventa già da allora fino all’anno prossimo. Invece, tutti parlano, e mai nessuno vola più sopra. Oppure tutti volano più sopra, ma non si vede niente. Forse sarà stato il viaggio un falso, o breve… cos’è più sopra poi; ci sono umani più sopra? Chi sono, come sono fatti, come sono le loro opere? Saranno chi dice oggi, domani e dopo domani. Sai ridere da estinto? È ridi quanti milioni di euro ci sono nelle tue mani o di tutti. Le tasse di tutti, oppure la differenza tra bene animale e soggetto. Ok, poi il perché tutti parlano, escono, si divertono è non risolvono… Sai quanto costa una soluzione? Si compra, se vuoi. Avrai di sicuro sentito dire del vero, il contemporaneo, magari il mancato. Tutti presenti, tutti spenti, e non c’è tempo. Troppe cose d’avere già, dai superalo il tuo non istituto o gli amici che possiedono in casa il loro male. Non sono il futuro, come sembra. Hai mai sentito dire: "Il futuro lo devi pulire per bene tutto; lo devi fare"? Del resto, sai quanti soldi si spendono tutti i giorni nei nostri stati terrestri per non avere il potere, disdire come starci ehm, semplicemente mai. E così solo che pagano per farlo. Sai, per me non sarà il tuo cervello che si era inceppato ultimamente.

Qualcuno ti ha mai detto il futuro? Già, ma un magari al nord come al sud resta un magari. A chi è veramente in alto, come gli è successo che non riesce nemmeno a parlare… Forse uno stato d’unione di due atomi nella stessa ragione. Ancora esiste un interesse nella forma che si segue. Ancora un anello gira su sé stesso; saranno troppi i soldi buttati via per niente oggi. Ecco, il solito. Ecco, guarda anche domani. Più quanti ancora ne saranno spesi fino alla fine dell’anno; un prossimo viene pagato anche per vent’anni. Si dovrebbe pensare che un male resta un ignorante grandissimo; solo a vederlo, sembra l’anti coscienza o un’assenza immensa di Stato, invece del disegno: essere l’età adulta di una persona in arrivo… Per guardare questo baratro di menti spente, non devi solo sentire; devi assordare. Non tu o la morte, e basta. La verità si paga in altro, come non si può comprare. La casa e la bomba per farla saltare in aria; e stare lì a aspettare che le cose convivano assieme bene. Il futuro che ti paga, il futuro ch’era il passato; il futuro si paga. Compra la tua realtà virtuale, anche senza istruzioni scritte. Ecco, adesso ti serve solo una dichiarazione per tutti. Ok! Era la nostra vita. Ora, fammi un saluto con una mano: sei un dio.

“Si continua distrutti e stanchi per la normalità, perché si accende o si spegne, non hai più le congiunzioni alle parole, ai legamenti o hai paura? Quella parete in realtà può caderti addosso, o sarà già crollata.”



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"Si continua distrutti e stanchi per questa normalità, perché si accende o perché si spegne, non hai più le congiunzioni alle parole, ai legamenti o hai paura? Quella parete in realtà può caderti addosso o sarà già crollata."

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