Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta, scrittore e accademico italiano.
Pascoli nacque in una famiglia modesta e affrontò molte difficoltà nella sua vita, tra cui la morte dei genitori e dei fratelli, avvenuta in giovane età. Nel 1867, a seguito di una sommossa popolare, la famiglia dovette abbandonare la casa di campagna di San Mauro di Romagna e trasferirsi a Rimini. Qui Pascoli studiò al liceo classico, dove si distinse per le sue capacità letterarie.
Dopo la morte del padre nel 1868, Pascoli si prese cura della famiglia e trovò lavoro come precettore presso alcune famiglie benestanti. Nel 1871, grazie all'aiuto di una zia, riuscì ad iscriversi all'Università di Bologna, dove studiò letteratura italiana.
Nel 1879, dopo aver conseguito la laurea con una tesi sul poeta Giacomo Leopardi, Pascoli iniziò a insegnare nelle scuole superiori, prima a Matera e poi a Cremona. Nel 1895, grazie all'interessamento di Giosuè Carducci, ottenne la cattedra di letteratura italiana all'Università di Bologna.
Come poeta, Pascoli si distinse per la sua attenzione alla lingua parlata, alla semplicità della forma e alla rievocazione della sua infanzia. Le sue poesie spesso trattavano di temi come la natura, la famiglia e la morte, con un tono malinconico e commosso.
Tra le sue opere più famose vi sono "Myricae", "Canti di Castelvecchio", "Il Fanciullino" e "L'ora di ricreazione". Pascoli fu anche autore di studi critici su vari autori italiani, tra cui Leopardi e Carducci.
Morì a Bologna nel 1912, a causa di una peritonite. La sua casa di Castelvecchio, dove visse per molti anni, è oggi un museo dedicato alla sua vita e alla sua opera.
Elenco opere
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