Col sole dell’oblio
nell’oscurità del giorno
mi prese il corpo e l’anima
del mio essere carnale tutti li sapori
e risplendevo nel suo seno di madonna
Illuminante sulla panchina tirolese della nonna
In Val di Non all’imbrunire si fa bella
nell’intimo si rivela concertante suadente
negli istanti consegnati m’assapora cosce e ventre
E' scalpito nel mio serpeggiare le sue carni
orgasmi estasiati celebrano il suo canto all’alpe
spazi ricamati dov’io rimembro spasmi e odori
e voli d’aquile all’unisono
Nell’universo degli spazi felici
l’alba ci trovò incantati sporchi di sangue
ed era bella di latte materno al labbro
Ora riposa in Val di Non
La valle delle mele
e aveva sedicianni.
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La valle delle mele
Salvatore Messina