Sei qui:  Home | Sed etiam Poesie | Di Giuseppe Ambrosecchia
Uccelli senz’ali

Uccelli senz’ali

Più in alto
tendiamo portare ogni muto
desiderio perché s’avveri; ma
alle apparenze in coda il male
l’anima accora e la paura
accresce la certezza dell’essere
deboli: la luce si fa terrore
e tenebra la penombra
dimentichi che la terra è madre,
il cielo è madre, madre
il mare e non una d’esse,
anche ad una creatura sola,
giammai negò il suo seno.
Fiumane interminabili
si tengono per mano
e il mondo si rinfranca;
immacolati i cuori,
fratelli nel bene,
s’aprono ai pascoli celesti
e semi e piante ed esseri
viventi uniti cantano
la gioia d’esistere; tracimano
argini, nell’aria esplode
d’Iddio la voce; anche tu ne godi
e finanche il pianto si fa gioia.
Noi incoraggiati e liberi
così in alto reggiamo i fianchi.



Articoli correlati

La festuca nel becco della gazza

La festuca nel becco della gazza

Senilità

Senilità

Intimità

Intimità

L’infermo

L’infermo

Io ti ho cercato

Io ti ho cercato

La casa di nonno Giuseppe

La casa di nonno Giuseppe

Monito

Monito

Un viaggio nel tramonto

Un viaggio nel tramonto

Voli di rondinella

Voli di rondinella

Madonna

Madonna

Ricordo Valsinni

Ricordo Valsinni

Stella del mattino

Stella del mattino

Vecchie conoscenze

Vecchie conoscenze

L’elisir della vita

L’elisir della vita

Gente di Calabria

Gente di Calabria

Identità tradita

Identità tradita

Più di te stesso

Più di te stesso

Pillole di pensiero:

"Classico, c’è un mondo di persone che non capirà oggi, l’argomento resta chiuso, il mondo pulsa o il tuo palpito, i tuoi battiti. Il retro progresso… e tu cosa vorresti fare? Oggi tu le persone non le capirai. Il resto della realtà… sai diventa difficile, bisogna sempre fare un discorso."

Foto recenti: