La ragione dell'esistenza

La ragione dell'esistenza

L'esistenza ha la sua ragione d'essere, anche se è più che l'essere. Da questo punto di vista chiedersi se Dio esiste è contraddittorio, perché se esistesse non sarebbe Assoluto, dal momento che Assoluto significa senza limiti, e l'esistere costituisce un'affermazione e, quindi, un limite, anche se il primo tra i limiti. Ogni realtà esistente mostra di avere una ragione d'essere e l'uomo attribuisce il termine "caso" solo per ciò che ha ragioni imperscrutabili, ma se il caso legiferasse ogni suo effetto conterrebbe traccia della casualità e non esisterebbero principi diversi. Quindi si deve immaginare che anche l'esistenza tutta abbia una sua ragione di essere che è anche, necessariamente, sua causa e principio. Se si guarda all'esistenza nella sua globalità si dovrà trovare un principio primo che la contenga come effetto. Tu chiedi quale debba essere questo principio.

L'Assoluto non è un principio, perché è oltre i principi, sia al primo che a quelli che lo seguono in una ordinata gerarchia che si divide sempre più allontanandosi dal Centro che l'ha determinata. Il Centro non si divide, perché è il riflesso dell'Assoluto e di Quello tiene la traccia che è causa più prossima al Mistero. Per questo il punto, in geometria, è detto non avere estensione. Il Principio primo è ciò che si vorrebbe chiamare "Dio". La prima divisione che origina dal riflesso speculare dell'Assoluto innominabile è data dal "Non essere" e dal "Essere".

Ciò che chiamiamo Dio, pur essendo la prima causa dell'essere, ancora non partecipa all'essere, perché nessuna causa partecipa ai suoi effetti. Per questo "Dio" rientra ancora nel "Non essere". Poiché la modalità della manifestazione della realtà relativa è ciclica, si deve dire che la ragione d'essere della ciclicità è la realtà che a questa ciclicità non partecipa, allo stesso modo per il quale ogni centralità è ragione di ogni circonferenza che determina.

La ragione d'essere della dimensione relativa sarà la non relatività, come il fine della prigionia deve essere la libertà. La ragione d'essere dell'esistenza tutta non è nell'esistenza, ma nell'affrancamento dalle sue costrizioni. Il fine della libertà relativa è la Libertà assoluta.



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"Classico, c’è un mondo di persone che non capirà oggi, l’argomento resta chiuso, il mondo pulsa o il tuo palpito, i tuoi battiti. Il retro progresso… e tu cosa vorresti fare? Oggi tu le persone non le capirai. Il resto della realtà… sai diventa difficile, bisogna sempre fare un discorso."

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