Non c’è armonia quando ti muovi
o quando brami il ventre mio di fiamme
Dai piedi al petto ho carni saporite
e labbra calde come una musica celeste
et entusiasmi di grazia bene orchestrate
Brezze accarezzati di vino docile
e pane all’acqua di rosa dei miei padri
Trascorsi i giorni dipinti dai tuoi sorrisi belli
il vento si fa ghiaccio e brucia il cuore
L’onestà delle mie mani
ricamate di bellezze variopinte
assolvono il coro delle cicale
Dov’è la verità declamata a mani giunte
e la voce calda suadente
di chi l’amore concerta a labbra chiuse
Quando gli astri risplendono
sul tuo bel viso di madonna
prega ai quattro venti
raggiungi le vette delle montagne
sconfina all’imbrunire i verdi pascoli
Inneggia il tuo sentire
oltre i confini della tua maestà
Misera realtà assoldata
così da trovarmi dove le nebbie
tramutano in versi la mia dipartita.
Non c'è armonia
Salvatore Messina